Gli hacker non sono tutti uguali: alcuni operano per profitto, altri per motivi politici, altri ancora per vanità o vendetta, non tutti hanno le stesse competenze e non tutti attaccano lo stesso tipo di vittima.
E, ciononostante, in un mondo tanto pieno di zone d’ombra, risulta davvero impossibile suddividere nettamente gli hacker in specifiche categorie, poiché molto spesso i confini sono labili e le motivazioni possono sovrapporsi.
Pur senza pretesa di esaustività, può essere comunque utile e interessante provare ad orientarsi, cominciando con l’individuare i principali tipi di hacker.
Gli 8 principali tipi di hacker
1. Black Hat Hacker – È l’hacker dell’immaginario collettivo, il “cattivo” che accede a sistemi senza autorizzazione, sottrae dati, arreca danni per trarne un profitto.
2. White Hat Hacker o Ethical Hacker – Gli hacker etici sono i “buoni”, spesso, anzi, veri e propri professionisti che mettono le proprie competenze al servizio di governi, istituzioni, imprese, al fine di scovare vulnerabilità prima che siano sfruttate da altri attaccanti.
La leggenda narra che spesso si tratti di Black Hat convertiti per crisi di coscienza o per evitare gravi conseguenze con la legge.
3. Grey Hat Hacker – Il Gray Hat opera in una vera e propria zona grigia, fondamentalmente ispirato da motivazioni positive: le sue azioni sono volte a scovare le vulnerabilità di un sistema, per poi avvisare il proprietario, rinunciando, dunque, ad approfittare delle debolezze scoperte. Tali operazioni vengono tuttavia effettuate senza un incarico o almeno un’autorizzazione e, dunque, ai margini della legalità.
4. Script Kiddy – Si tratta di una categoria di hacker particolare, molto spesso costituita da giovani o giovanissimi talenti che svolgono azioni poco dannose ma di grande impatto mediatico, per mettere alla prova le proprie capacità e vantarsene o vendicarsi di un rivale.
5. Hactivist – Si tratta di attivisti con forti motivazioni di tipo politico o sociale, che colpiscono per denunciare, criticare, sabotare specifici soggetti: governi, multinazionali, organizzazioni criminali, xenofobe o razziste ecc..
6. Biohacker – I Biohacker costituiscono una comunità eterogenea di informatici e scienziati che sostengono la necessaria diffusione dei dati scientifici, la loro accessibilità pubblica e hanno come obiettivo proprio i dati, le tecnologie e la ricerca.
7. Cyber Soldiers – Sono veri e propri soldati che operano per favorire la propria nazione, attraverso atti di spionaggio, sabotaggio o veri e propri attacchi di cyber-wars.
8. Ninja Hacker – I Ninja costituiscono la categoria col più elevato livello di competenza e spregiudicatezza e, dunque, di pericolosità. Sono veri e propri mercenari in grado di compiere le azioni più disparate e distruttive, ovviamente per un guadagno personale.
Conseguenze penali dell’hacking
Molti sono i profili penali che possono rilevare in caso di azioni “hacker”, integrando diversi reati quali frode informatica, sostituzione di persona, estorsione. È importante, però, tenere presente che chi si introduce o permane in un sistema contro la volontà (espressa o tacita) di chi avrebbe il diritto di escluderlo – anche nel caso in cui agisca senza intenzioni “criminali”, senza il fine di nuocere, ad esempio per spiare o per mostrare le proprie capacità – commette accesso abusivo a sistema informatico, reato punito a norma dell’art. 615 ter con la reclusione fino a tre anni.