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Marzo 24, 2025

Software di mercato o su misura? Implicazioni contrattuali da considerare

Quando un’azienda si trova a scegliere tra software di mercato e software su misura, la decisione viene spesso guidata da considerazioni tecniche (funzionalità, scalabilità, tempi di implementazione) o economiche (costi iniziali, ROI, costi di licenza). Tuttavia, è fondamentale non trascurare le implicazioni giuridiche e contrattuali che ciascuna opzione comporta: la questione, infatti, non è solo “make or buy”, ma anche quale modello contrattuale si presta meglio a tutelare l’azienda nel tempo.

Software di mercato: vantaggi pratici, ma rigidità contrattuali

Un software di mercato (o commercial off-the-shelf software) è una soluzione standardizzata, progettata per rispondere alle esigenze comuni di un ampio numero di utenti. Dal punto di vista contrattuale, questa opzione presenta alcune caratteristiche ricorrenti:

1. Licenza d’uso e diritti limitati

L’utente non acquista la proprietà del software, ma una licenza d’uso più o meno ampia, i cui limiti sono stabiliti dal contratto. Il codice sorgente rimane nella piena disponibilità del fornitore, con evidenti vincoli sul piano dell’adattabilità e dell’autonomia.

2. Vendor lock-in

La dipendenza dal fornitore si manifesta non solo sul piano tecnico, ma anche contrattuale. Il cliente è spesso vincolato alla roadmap tecnologica e ai cicli di aggiornamento decisi unilateralmente dal vendor. Inoltre, modifiche o personalizzazioni richiedono accordi separati, non sempre facilmente negoziabili.

3. Costi ricorrenti e imprevedibili

Il modello economico prevede canoni periodici di licenza o abbonamento. Se non attentamente monitorati, questi costi possono aumentare nel tempo, soprattutto a fronte di aggiornamenti obbligatori o necessità di integrazioni non previste all’inizio.

4. SLA standardizzati e responsabilità limitate

Service Level Agreement (SLA) sono spesso definiti in modo unilaterale e non adattabili alle specifiche esigenze dell’organizzazione. Le limitazioni di responsabilità inserite nei contratti standard possono lasciare l’azienda esposta in caso di disservizi, malfunzionamenti o vulnerabilità di sicurezza.

Software su misura: maggior controllo, ma anche più oneri gestionali

Il software su misura (o custom software) è progettato e sviluppato ad hoc per rispondere alle esigenze specifiche di un’azienda. Si tratta di una soluzione costruita “attorno” ai processi e alle dinamiche operative del committente. Contrattualmente, questo approccio comporta opportunità e sfide che vanno attentamente gestite.

1. Proprietà intellettuale e codice sorgente

Una delle prime questioni da regolare è la titolarità dei diritti di proprietà intellettuale: salvo diversa pattuizione, lo sviluppatore resta titolare del codice. È quindi essenziale prevedere in modo chiaro e determinato le pattuizioni in materia di cessione o licenza, accesso al codice sorgente, possibilità di evoluzione e manutenzione autonoma e fruibilità dell’applicativo anche in caso di cessazione del rapporto.

2. Contratto di sviluppo personalizzato

Il contratto dovrebbe contenere:

  • una descrizione analitica dei requisiti funzionali;
  • tempi e milestone di progetto;
  • modalità di collaudo e accettazione;
  • garanzie di conformità e penali in caso di ritardi o difformità;
  • una chiara definizione del perimetro di responsabilità delle parti.

3. Manutenzione e aggiornamenti: un obbligo da contrattualizzare

Contrariamente al software di mercato, nella soluzione su misura è il committente a dover garantire l’evoluzione e il supporto tecnico. È quindi opportuno prevedere contratti integrativi di manutenzione correttiva ed evolutiva, definendo SLA precisi, tempi di intervento, modalità di escalation e canali di assistenza.

4. Escrow del codice sorgente

Per tutelarsi da eventi imprevisti (es. fallimento del fornitore), è consigliabile valutare l’adozione di clausole di escrow, ossia il deposito del codice sorgente presso un soggetto terzo fiduciario, con condizioni di rilascio predefinite.

5. Documentazione tecnica e portabilità

Altro aspetto spesso trascurato è la documentazione: un contratto ben redatto dovrebbe obbligare lo sviluppatore a fornire la documentazione tecnica necessaria per consentire la portabilità del software presso altri fornitori, evitando così il rischio di lock-in anche nel custom.

Conclusioni

La scelta tra software di mercato e software su misura non è mai solo una questione tecnica o finanziaria. Dietro ogni soluzione si nasconde un impianto contrattuale che può incidere in modo sostanziale sulla libertà operativa, sulla sicurezza informatica e sulla sostenibilità dell’investimento nel tempo.

Un’analisi giuridica preventiva del modello scelto – e dei relativi contratti – è oggi più che mai essenziale per proteggere l’impresa, garantire continuità operativa e valorizzare il patrimonio digitale costruito nel tempo ed effettuare una scelta consapevole.