Lo smart working è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, caratterizzata dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi. Tale impostazione aiuta a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorisce la produttività.
Slegando la prestazione lavorativa dal luogo di lavoro e basandosi invece su flessibilità e obiettivi, lo smart working si pone come una vera e propria rivoluzione culturale, guidata da quattro principi cardine: tecnologie, competenze, spazi, cultura.
I pilastri dello smart working/2: le competenze
Se le tecnologie sono elemento essenziale per poter svolgere la prestazione fuori dai locali di lavoro (ne abbiamo parlato qui: ), a nulla possono bastare se non si agisce contemporaneamente sullo sviluppo di competenze digitali.
Si tratta ovviamente di competenze tecniche, ma anche di alcune “soft skill” indispensabili per impostare il lavoro secondo flessibilità e obiettivi, che permettono anche di garantire l’occupabilità dei lavoratori sul medio-lungo periodo.
Tra queste competenze troviamo senz’altro:
- capacità tecnica di utilizzare gli strumenti informatici e gli specifici applicativi necessari per svolgere la prestazione lavorativa,
- conoscenza della lingua inglese almeno ad un livello di base, per comprendere le interfacce di alcuni sistemi e applicativi,
- affidabilità, responsabilità e autonomia nello svolgimento della prestazione lavorativa,
- capacità di adattarsi ai cambiamenti e gestione dello stress,
- capacità di utilizzare efficacemente diversi strumenti di comunicazione e di scegliere il più adeguato in funzione della situazione,
- capacità di socializzare e “fare team” anche a distanza,
- conoscenza dei rischi per i dati e le informazioni aziendali e dei corretti comportamenti da tenere.
Si tratta, com’è evidente, di competenze trasversali a tutte le figure professionali e delle quali non si potrà fare a meno, a prescindere dalle concrete mansioni assegnate o dal profilo ricoperto. Se la curiosità e lo spirito proattivo del lavoratore sono fondamentali, come in ogni fase di cambiamento, resta ovviamente in capo all’azienda la responsabilità di formare e informare i dipendenti, per sviluppare quegli specifici aspetti che risultano carenti e necessari.