Fare smart working, ormai lo abbiamo imparato durante l’emergenza sanitaria, non vuol dire lavorare da casa, ma ripensare il lavoro ancorandolo non più a tempi e luoghi, ma ad obiettivi.
Per questa ragione, il lavoro agile si basa su 4 pilastri: tecnologie, competenze, spazi e cultura.
Una conseguenza molto pratica che lo smart working portà con sé, infatti, la necessità di ripensare anche gli spazi e dunque la logica con cui essi vengono concepiti e realizzati.
I pilastri dello smart working / 3: gli spazi
Concepire e progettare spazi di lavoro smart, non vuol dire creare uffici con meno posti per il minor numero di persone presenti, ma dei veri e propri “smart office”, nuovi ambienti con caratteristiche tali da sfruttare al massimo ogni componente.
Il primo e fondamentale requisito deve essere dunque la possibilità di sganciare il lavoratore da una postazione fissa, con la possibilità di scegliere di volta in volta lo spazio di lavoro più adatto alla specifica attività. Il cambiamento non deve essere dunque solo di progettazione, ma prima ancora di cultura e approccio, nel rispetto di alcune linee guida:
- Differenziare – attività diverse richiedono spazi diversi, alcuni con caratteristiche che aiutino il pensiero creativo o la concentrazione, altri dedicati alla collaborazione, altri ancora a pause e socializzazione;
- Riconfigurare – gli spazi devono poter essere adattati in tempi brevi e con facilità alle diverse esigenze, rimanendo accoglienti e confortevoli;
- Digitalizzare – gli spazi devono essere integrati con tecnologie digitali che ne favoriscano fruibilità ed efficacia.
Lo Smart Office nelle aziende italiane
Il livello di consapevolezza delle aziende italiane su questi temi è ancora mediamente basso, permanendo ancora una logica associata ai classici luoghi e tempi di lavoro.
Questo è spesso dovuto sia a ragioni culturali, sia al necessario sforzo economico che una tale riorganizzazione richiede. Sul medio periodo, però, il corretto sviluppo degli spazi aziendali porta enormi benefici sia per le persone che l’azienda stessa: quanto alla soddisfazione, alla motivazione e alla gestione dello stress per i primi e quanto all’ottimizzazione dei costi e all’aumento della produttività per la seconda.